La mappa dello shiatsu con i meridiani

LA MAPPA DELLO “SHIATSU CON I MERIDIANI”

In riferimento al nuovo libro di Shizuto Masunaga “Keiraku to shiatsu”, ora disponibile per l’acquisto, dopo aver parlato di tsubo, hibiki (risonanza del meridiano) e sho (diagnosi), vi anticipo qualche riflessione su come Masunaga sia arrivato a creare la mappa dei meridiani relativa il proprio stile “shiatsu con i meridiani”.
La medicina cinese considera il percorso del meridiano come collegamento tra i punti indicati sulle mappe tradizionali. Durante i trattamenti shiatsu ai propri riceventi, tramite la setsushin (valutazione con le dita) Masunaga notò che la risonanza del flusso energetico del meridiano non combaciava con il percorso del collegamento dei punti descritto nelle mappe tradizionali della medicina cinese, percependo invece un tragitto lineare senza angoli accentuati.
Negli anni ’60 Masunaga fece la prima ricerca sullo scorrimento del flusso energetico nei canali e, conoscendo la forte connessione tra arti inferiori e visceri e organi dell’addome, ritenne inspiegabile l’assenza, nelle gambe, del percorso dei meridiani di Intestino Tenue, Intestino Crasso e Triplice Focolare, che nelle mappe tradizionali cinesi sono posizionati solo sugli arti superiori.
Il Maestro notò infatti che il trattamento sulle gambe, oltre che piacevole, risultava efficace e di aiuto per i problemi di questi tre meridiani. Osservò la stessa cosa valutando il percorso dei meridiani di Vescica e Rene, notando che, nelle mappe di agopuntura, Rene sulla coscia si incrociava con Vescica; percepì il percorso di Rene sulla parte esterna della coscia e ritenne illogico, inoltre, che il meridiano di Vescica Biliare, yang, dalla spalla andasse sulla parte anteriore del torace. In “Keiraku to shiatsu” trovate queste ed ulteriori considerazioni sul percorso dei meridiani.
Masunaga, ritenuto che il modello classico delle mappe si riferisse solo all’agopuntura, insieme ai suoi collaboratori si procurò molti dati, rilevandoli da una serie di trattamenti e classificandoli. Nel suo libro spiega che arrivò a creare la mappa dello “shiatsu con i meridiani” considerando le reazioni corporee dei pazienti e valutando delle costanti di risposta; cominciò così ad aggiungere alcuni “tratti” di meridiani non indicati nei testi classici.
La nuova mappa dei meridiani si perfezionò gradualmente grazie a un elevato numero di prove cliniche eseguite personalmente dal maestro e dai suoi collaboratori, dimostrando l’efficacia del percorso dei meridiani su tutto il corpo. Nel testo è molto interessante la considerazione che molti punti, segnati sulle mappe antiche in un percorso a zig-zag, erano relativi ad altri meridiani e risultavano efficaci per problemi del meridiano a cui appartengono. Ad esempio, un punto di Intestino Crasso risultava efficace nel trattamento delle malattie oculari; infatti, nella nuova mappa è localizzato sul nuovo percorso esteso del meridiano di Vescica Biliare.
Masunaga concluse il proprio lavoro nel 1970, pubblicando la “Mappa fondamentale dei dodici meridiani”, e nel libro conclude dicendo: “utilizzando i dodici meridiani nella totalità del corpo e applicando ho-sha sul kyo-jitsu per riequilibrare l’organismo, trattando simultaneamente i differenti sintomi localizzati nel corpo, ho potuto realizzare il principio kanpō del trattamento olistico dell’organismo”.
In “Keiraku to shiatsu” troverete tre lunghi articoli scritti da Masunaga sull’argomento che vi permetteranno di conoscere con maggiori dettagli di come è stata realizzata la mappa.

Roberto Palasciano, curatore editoriale