Lo stress in Pediatria

Quanto è grande lo stress che bambini e ragazzi ricoverati vivono e accumulano in Pediatria. A volte la degenza dura pochi giorni, ma altre volte può protrarsi per settimane e può succedere anche per mesi. Ci sono la malattia e la lontananza da casa e dagli amici; dolore e preoccupazione vanno insieme. Mente e corpo sono strettamente legati e si condizionano a vicenda in ogni momento.

Antonio, 14 anni, tiene molto allo shiatsu. Ha subito un importante intervento chirurgico, mi fa vedere la cicatrice sull’addome, può stare solo in posizione supina.
Inizio il trattamento lavorando gambe e piedi, poi braccia e mani. Passo al collo e alla testa portandomi oltre il capo; le mie mani avvolgono la sua testa cercando di sostenerla ma tanta è la tensione che non ne sento il peso. Più volte gli devo ripetere “Rilassati, appoggia la tua testa sulle mie mani, fammi sentire il peso”, perché istintivamente ritorna alla posizione di tensione che ben conosce.

Mi ha veramente colpito quest’esperienza perché mi ha fatto capire quanto grande è la tensione che vivono questi ragazzi. Succede tante volte: il braccio è esageratamente rigido perché c’è l’ago, il respiro è bloccato a volte per la paura, a volte per la tensione accumulata.
Ragazzi che sono in condizioni disperate e non riescono a trovare pace nonostante i farmaci, con lo shiatsu lasciano andare le proprie difese permettendo così alle medicine di svolgere la loro funzione, potendo così finalmente di rilassarsi e dormire.

Tratto Daniela, 12 anni, e al primo contatto sento tutto lo stress che la irrigidisce. Lavorando sento lentamente le contrazioni che si sciolgono e il respiro che diventa più profondo. Mi saluta con un sorriso, non si muove, rimane stesa godendosi i benefici del rilassamento.

Sappiamo che benessere psichico e fisico sono due aspetti uniti uno all’altro. Lo stress attiva il sistema ortosimpatico che crea zone di tensione per proteggere la parte debole, sottraendo energia alle funzioni vitali. Lo shiatsu riesce ad acquietare il sistema ortosimpatico attivando il parasimpatico, che invece permette al corpo di creare una condizione di relax, migliorando la circolazione sanguigna ed energetica.

Ed ecco la testimonianza di Mara Segato:
“Quando varco la soglia del reparto di pediatria mi sento immediatamente trasportata da un vortice delle più disparate emozioni: sofferenza, attesa, dolore, speranza e bisogno di serenità. C’è anche un via vai di personale infermieristico, di ricoverati e dei loro parenti… Inizio la pratica di igiene personale necessaria per trattare chi accetta un dolce contatto, che curiosamente arriva in un letto di ospedale. Increduli, mamme e parenti raccontano senza freno ciò che vivono, chiedono attenzione e conforto.
È impagabile vedere il bambino o il ragazzo, superato il primo ostacolo del contatto estraneo, come si lascia andare al sollievo e al benessere che il tocco dello shiatsu crea. Di rimando, arrivano commenti sulla magia delle mani, commenti increduli sulla gratuità e la dolcezza della pratica.
In “punta di mani” lascio gradualmente il contatto. Lavo le mani e torno alla mia centratura per intraprendere un nuovo contatto. La pratica dello shiatsu è toccare, portare una leggera pressione in modo tale da provocare una risposta e un cambiamento. I ricoveri si protraggono per periodi brevi ma anche per lunghi mesi… il trattamento rimane unico e magico ma la memoria del beneficio ricevuto fa in modo che i ricoverati ci riconoscano e richiedano la nostra pratica.
Come ieri che, passando di letto in letto a chiedere chi gradisse un trattamento, mi ha riconosciuta Paolo di 8 anni, già ricoverato l’anno precedente. Mi descriveva la confusione che sentiva nella testa e diceva che se io gli avessi fatto un massaggio si sarebbe addormentato.
Un’altra ricoverata, tredicenne pakistana, caduta dal terzo piano per uno svenimento e costretta a letto immobile per mesi, sempre mi aspetta e mi racconta di sé, dei suoi sogni, dei libri che legge, mentre io le tratto le mani e i piedi, gli unici posti dove può ricevere shiatsu.
Ho trattato un neonato e la sua mamma bambina di fianco, in posizione fetale, quasi contemporaneamente. La mamma bambina tanto si è rilassata che si è addormentata allattando il piccolo, felicemente attaccato al suo seno”.

Giuliana Toniato racconta:
“Sono in Chirurgia Pediatrica e incontro Matteo, 15 anni, che ha subito un importante intervento al torace. Dopo l’operazione è stato sedato per 5 giorni e questo gli ha causato un forte shock; dal momento del risveglio, dieci giorni prima,, tanta è la paura che non ha più voluto addormentarsi. Lo tratto in posizione supina e poi riesco a sistemarlo sul fianco per potergli trattare Rene e Vescica Urinaria. Si addormenta…”

E si ripete la magia dello shiatsu!

Marisa Fogarollo, autrice di “Shiatsu & Bimbi” e “Shiatsu per un armonico sviluppo dei nostri ragazzi”