REPORT 2016 SULLO SHIATSU IN PEDIATRIA
Dalla nostra autrice Marisa Fogarollo, di cui abbiamo pubblicato “Shiatsu & bimbi” e “Shiatsu per un armonico sviluppo dei nostri ragazzi”, alcune riflessioni sul Report 2016 a cura dell’Azienda Ospedaliera di Padova (DAI per la Salute della Donna e del Bambino).
“E’ arrivato il report relativo al 2016 sul gradimento dello shiatsu effettuato in Pediatria, dove abbiamo trattato nell’arco di tutto l’anno quasi 1000 bambini, distribuiti nei vari reparti.
GRADIMENTO SHIATSU – REPORT 2016
Benefici riscontrati:
Altri benefici riscontrati:
• abbandono e rilassamento
• piacevolezza
• riposo immediato
• favorimento nell’evacuazione
• serenità
• La piccola ricevente è corsa a giocare ridendo e saltando mentre prima era ritrosa e piagnucolosa
E’ interessante per noi operatori avere un riscontro sul lavoro svolto, anche se sappiamo che i commenti sono sempre favorevoli. In certi casi i genitori si stupiscono se chiediamo di trattare anche i bambini che dormono, lo vedono come un disturbo; a questo proposito, vorrei portarvi l’esperienza dell’operatrice Angelica Nieddu:
Sono in Pediatria d’urgenza in una stanza dove ci sono tre piccoli ricoverati: due bambini intorno ai 3/4 anni e un neonato di 20 giorni. Tratto i due bambini più grandicelli, mentre i genitori del neonato sono un po’ distanti, chiusi e ovviamente preoccupati per il loro bambino. Il piccolo dorme, e loro rifiutano il trattamento che propongo. Faccio notare che il bimbo è notevolmente contratto e non sembra avere un sonno tranquillo. Mi lasciano trattare il bambino: inizio con un contatto sacro/addome e rimango lì, poi passo ai piedini, uno alla volta, e si vede chiaramente, e anche i genitori ne sono testimoni meravigliati, che il bimbo cambia espressione, rilascia la tensione nelle gambe, sorride e appiana le rughe che contraevano il visetto, apre le manine e se le lascia massaggiare. Tutti (psicologa, infermiere, genitori) sono favorevolmente impressionati e anch’io! Bellissima esperienza.
Quando trattiamo bambini che dormono in braccio alle mamme, queste si accorgono subito dopo i primi tocchi di quanto si rilassa il piccolo, sentono il corpo diventare più pesante ed essere un tutt’uno con loro. E questo non è poco: se il bimbo è completamente rilassato, tutte le energie vengono usate per contrastare il malessere e migliorare il benessere generale.
Con quanta tensione vivono il ricovero ospedaliero neonati, bambini e genitori. Per questo è importante il nostro lavoro, con il rilassamento possono veramente riposare e lasciar andare le loro preoccupazioni.
Ancora Angelica racconta:
Entro in una stanza dove ci sono due ragazzini, un maschio e una femmina. La femmina è prenotata per il trattamento, il ragazzino invece non vuole farsi toccare, ha la mano fasciata con la farfallina per i prelievi e la profilassi, e questo per lui è una tragedia. Tiene il braccio sollevato e rigido, ostentando questa sua sofferenza, è talmente contratto che ha male alla spalla e alla schiena. I genitori che vedono il trattamento alla bambina cercano di convincerlo ed io gli assicuro che non toccherò né il braccio, né la mano, gli aggiusto anche un cuscino che sostenga il polso. Inizio il trattamento e riesco a fargli chiudere gli occhi, lavoro addome, torace, viso e collo; poi bene il braccio col polso libero e finalmente il braccio dolorante, comprese le dita della mano fasciata, concludendo con gambe e piedi. Quando faccio il contatto di chiusura e ringrazio lui apre gli occhi ed esclama: “Ah!!! Sono rinato! Non sentivo più nemmeno l’aghetto!”
Per i bambini che non ci conoscono non è facile accettare l’incontro con sconosciuti, sanno che medici e infermieri purtroppo non fanno sempre cose gradite e così dobbiamo inventarci nuovi stratagemmi.
Ecco un’altra esperienza di Angelica:
Entro in una stanza dove c’è solo un bimbo, intorno ai 6/7 anni, con la mamma che si dimostra subito favorevole al trattamento, ma il piccolo non ne vuole sapere. E’ tutto rannicchiato e seminascosto sotto abbondanti lenzuola, pieno di fili; si tiene aggrappato con entrambe le mani ad un pupazzetto di plastica stretto al petto. Comincio a chiedergli del pupazzetto mentre cerco un piede (non si capisce come sia messo), ma intanto lui gira il viso dall’altra parte; però non ritira il piede, che finalmente trovo sotto le lenzuola e tratto a lungo. Quando mi sembra sia giunto il momento di passare all’altro piede dico rivolta alla mamma: “Chissà se da qualche parte in questo letto c’è anche un altro piedino da massaggiare… qui non si vede niente!” Istantaneamente si vede il piedino da trattare apparire fuori dalle lenzuola. Fantastico!
Spesso riscontriamo anche il cambiamento di umore: bambini tristi o annoiati, dopo il trattamento hanno voglia di giocare, interagiscono con i compagni di stanza, sorridono.
Tratto Andrea: ha circa 2 anni, ha subito un intervento, è in braccio alla mamma, si lascia trattare ma senza nessun coinvolgimento, è triste. Ad un certo punto cambia qualcosa e mi fa un meraviglioso sorriso. La mamma ringrazia, è il primo sorriso di Andrea dopo l’intervento.
Per noi operatori ogni risposta, ogni cambiamento è sempre emozionante e sempre ci sorprende, ma sappiamo che lo shiatsu è una disciplina olistica, lavora sul corpo, sulle emozioni e sullo spirito.
Marisa Fogarollo e Angelica Nieddu