Shizuto Masunaga: gli inizi nello shiatsu

SHIZUTO MASUNAGA: GLI INIZI NELLO SHIATSU

Nel libro da noi appena pubblicato “Keiraku to shiatsu”, l’autore Shizuto Masunaga, prendendo spunto dalla richiesta della redazione della rivista “Ido no Nippon” di trovare l’origine del termine shiatsu, racconta in quattro articoli il proprio percorso di operatore e insegnante shiatsu, aggiungendo sul finale: “Dovete scusarmi se non ho saputo resistere alla tentazione di parlarvi di come il destino mi abbia portato allo shiatsu e di descrivere le memorie di quei tempi”.
I tempi sono gli anni ‘30/’80 del secolo scorso, periodo in cui lo shiatsu ebbe un momento di grande diffusione in Giappone grazie specialmente al lavoro di Tokujiro Namikoshi e ai programmi televisivi. Il termine shiatsu divenne popolare prima della seconda guerra mondiale. Nel famoso libro “Il segreto della vita quotidiana” di Tsukuda Takichi, pubblicato nel 1925 e ancora attuale, noto come il libro rosso (Akabon), si parla frequentemente di shiatsu, accennando alla nascita di diverse scuole.

In questo articolo, desidero esporvi gli inizi nello shiatsu del maestro Masunaga.
Il padre di Shizuto Masunaga era un militare della marina, operatore shiatsu e di Judo seikufu, tecnica per correggere le tensioni dell’addome che utilizza anche esercizi di preparazione al judo. Egli era anche responsabile sindacale di quartiere, oltre che creatore di kimoni. La madre invece, operatrice shiatsu e anpuku (trattamento dell’addome), ricorreva spesso alle terapie popolari e aveva seguito i corsi dei migliori sensei di tecniche manuali dei suoi tempi, tra cui Tempeki Tamai, Oguro e Hosomi.
Shizuto, da bambino, spesso sentiva storie di malati apparentemente incurabili che erano guariti con il semplice tocco delle mani e la cosa destava in lui grande interesse. Il primo contatto con le terapie manuali lo ebbe a tredici anni con il dottor Hosomi, che aveva curato sua madre per un problema di ristagno di sangue dopo il parto (oketsu – sangue vecchio). La donna aveva portato da questo dottore anche i figli, pensando “Ho tre figli, farò sì che uno di loro impari questa meravigliosa terapia per curare chi soffre come ho sofferto io.”
Shizuto a quindici anni, nel 1940, conobbe Tempeki Tamaī, operatore e insegnante shiatsu e autore di uno dei primi libri di shiatsu (“Shiatsu ho”, tecnica shiatsu). Tamaī amava definirsi il creatore dello shiatsu.
Shizuto lo incontrò partecipando ad un corso organizzato da suo padre a Kyoto, e questo evento può considerarsi l’inizio del percorso di Masunaga nello shiatsu. Sua madre, che praticava il trattamento sull’addome e aveva sempre con sé il libro “Shiatsu ho”, ricevette anche i complimenti di Tamaī per il proprio lavoro. Partecipando al corso e leggendo il libro, Shizuto cominciò ad apprezzare il lavoro del maestro Tamaī sull’addome, in grado di sciogliere i profondi shikori (Ndr. tensioni dell’addome) e, dopo qualche tempo, leggendo il libro “Anpuku Zukai” di Ōta Shinsai, si rese conto dell’importanza del lavoro sull’addome (argomento che approfondirò in altri articoli).
Sempre in giovane età entrò in contatto con il maestro Hishi e il suo metodo di diagnosi remota, il cui trattamento consisteva nel premere contemporaneamente con entrambe le mani su due punti diversi dello stesso meridiano per cercare la causa del disturbo e diminuire il dolore. Questa pratica ebbe molta importanza nella creazione dello shiatsu stile Iokai.
Terminato il servizio militare ed essendo le università non completamente attive, viste le numerose richieste, aiutò i genitori utilizzando tecniche di shiatsu, anpuku e judo seikufu imparate dal padre e dalla madre, lavorando inizialmente con il téaté (tecnica dell’appoggiare le mani per stimolare l’energia). Tale antica tecnica era ben illustrata in un libro di Katsuzo Nishi, che spiegava il proprio metodo basato sui rimedi naturali riguardanti alimentazione, igiene, motilità e pressione sulla pelle.

All’epoca vi erano due stili principali di shiatsu: quello di Koyama, una tecnica sha dispersiva derivata dall’Anma e consistente in pressioni forti su tutti i nodi (shikori) e quello di Namikoshi, più gentile. Masunaga studiò la tecnica Namikoshi e, dopo aver conseguito il diploma di operatore shiatsu, insegnò per una decina d’anni psicologia e shiatsu nell’accademia di Namikoshi. Successivamente, ritenne che lo stile Namikoshi si fosse adeguato alle richieste dei pazienti, accelerando il ritmo e perdendo così la caratteristica essenziale della pressione mantenuta costante, che permette di agire in profondità. Nel tentativo di sostenere la sua opinione fu ritenuto, come egli stesso scrive, un ribelle, e costretto a lasciare la scuola; tuttavia, nei suoi scritti, rimpiange il suo modo di comportarsi e si scusa con Namikoshi, ribadendo la stima per il sensei e ritenendolo fondamentale per la diffusione dello shiatsu.
Sperando abbiate letto con interesse questa ricostruzione storica, più avanti scriverò della nascita dello stile Iokai e dei maestri che influenzarono questo stile.

Roberto Palasciano, curatore editoriale