Chi dorme…
…non si risveglia spiritualmente. Vi sono tante tecniche che possono diventare strumenti per vivere, pronti, il nostro risveglio spirituale, e molte di queste hanno un’origine antica perché da secoli sappiamo che esiste un livello superiore di coscienza.
E’ vero che con “l’era del padre”, l’era della guerra, della sempre più atrofizzazione del nostro emisfero destro, ci siamo molto allontanati da questa ricerca, ma penso che la Dea, Dio, l’Universo, Tao e i molti modi con cui lo possiamo chiamare, si manifesti anche nel farci vivere certe esperienze, rispetto ad altre, poiché proprio a quelle siamo destinati, perché per quelle ora siamo pronti. Sta a noi accettare che non ci può capitare nulla che non possiamo superare e trasformare.
Perché poi queste esperienze possano essere fatte al meglio, non basta prendere un nuovo tappetino di yoga e andare a lezione per dire che si fa yoga ma bisognerebbe cercare, con pratica e costanza, di assorbire, digerire e far divenire parte di noi le nostre esperienze. Possono aiutarci infinite pratiche perché non esiste un’unica verità ma linguaggi diversi per esprimere poi la stessa cosa. Quelle fisiche servono a riprendere contatto con il nostro corpo ma, se ci approcciassimo al benessere in maniera davvero olistica, ognuno di noi, nel profondo, saprebbe che il corpo non è scisso dal resto, dalla mente e dall’anima per esempio. A mio avviso, è addirittura errato separare questi elementi, anche solo a parole.
Continuate con il vostro percorso spirituale, con qualsiasi tecnica abbiate iniziato a praticare, cercando le migliori per voi e ricordandovi che queste pratiche non sono il fine ma il mezzo per un risveglio spirituale e, se siete operatori del benessere, provate a prendere in considerazione l’unione delle vostre conoscenze, teoriche e pratiche, per offrire consulti o trattamenti che, usando più saperi, si approccino con maggiori prospettive.
E’ come se ci avessero insegnato a scindere ogni cosa: il lavoro sta nel lavoro, l’amicizia sta nell’amicizia, la fede nella fede e la famiglia nella famiglia, ma siamo comunque noi, nella nostra unità, a danzare con la vita. In sempre più sostengono che la pratica quotidiana è una continua conquista di qualcosa che è già parte di noi e che dobbiamo solo ri-scoprire.
Valentina Negrisolo, operatrice shiatsu e thai foot