SPAZZATURA

Circa un sesto del cibo che entra nelle nostre case si trasforma in spazzatura, ossia viene sprecato. Ovviamente, non si tratta solo un problema economico e gestionale, ma coinvolge molti altri aspetti ed ha evidentemente anche un forte impatto dal punto di vista energetico ed ambientale.
La macrobiotica insegna che le persone, per essere felici, devono vivere in armonia col proprio ambiente e quindi è essenziale che l’impatto sia il più possibile limitato, specialmente quando si tratta di espletare quella funzione essenziale ed irrinunciabile quale nutrirsi.

Oggigiorno esistono molteplici associazioni che lottano contro lo spreco alimentare (“Il cibo che perde valore economico acquista valore sociale”), come per esempio l’Associazione Recup, che si pregia di offrire, senza alcun compenso, cibo in buono stato ma commercialmente non appetibile a chiunque lo desideri.
E sempre allo scopo di minimizzarlo, condivido volentieri una strategia per ridurre ulteriormente lo spreco, abbellire il nostro balcone e, magari, riuscire anche ad tirarci fuori qualcosa di buono ed istruttivo allo stesso tempo.

Quando terminate una verdura contenente le radici, come può essere il porro, le puntarelle o verdure a foglia come lattuga, trevisana ecc, la parte terminale più dura, anziché buttarla, mettetela in acqua per darle una possibilità, una seconda vita.
Come potete vedere dalle immagini, dopo un periodo di talea in acqua, potete interrarla e vedere come cresce.

Vi sorprenderete della vitalità che ancora esiste in quelli che sinora abbiamo considerato scarti.
Se provate a generare le talee, fate le foto e inviatele alla redazione. Aspettiamo fiduciosi numerose immagini ed idee innovative in tal senso.

Arrivederci a presto,

Guido Rotondi, operatore shiatsu specialista di macrobiotica

N.B: i lettori che volessero proporre un argomento o domande alla rubrica “Una mela al giorno” possono scrivere alla nostra redazione.